Il Pane e il Sale / creazione 2025
Note dello spettacolo<>
Ho fatto un sogno sull'amore.
Di tutte le cose che i miei corpi emotivi vogliono immaginare, l'amore è sicuramente la visione più brillante. Sul tema crescono i nostri corpi e le nostre proiezioni immaginative, una lunga sequenza di fantasie estatiche che raramente diventano realtà poiché nella pratica della complicata vita quotidiana la bellezza dei sogni e dell'amore stesso sbiadisce e spesso diventa un graffio. Ecco di cosa vorrei parlare con i corpi dei danzatori, dell'amore immaginato, finché il corpo fisico stesso non potrà diventarne una presentazione al di sopra delle bellezze convenzionali.
Un archetipo.
Vorrei creare una visione dell'amore non edulcorata ma onesta, la scelta di danzatori inaspettati e innovativi consentirà la creazione di un linguaggio fisico insolito perché è proprio in questa zona scarsamente abitata che nascono i dipinti più sorprendenti. Sarà come guardare un murale dietro i finestrini di un treno in veloce corsa.
La narrazione avrà origine dallo studio e dalle riflessioni condivise di una piccola parte di uno scritto della poetessa Ingeborg Bachmann.
"...Prenderò dunque il sale dal mare, quando ci sommergerà, e tornerò e lo metterò sulla soglia.
Ed entrerò in casa.
Con la pioggia divideremo il pane: il pane, la colpa e la casa".
Credits<>
Coreografie e ideazione Marisa Ragazzo e Omid Ighani
danzano Davide Angelozzi, Elda Bartolazzi, Luca Bossini, Luca Ghedini, Anya Pozza, Kyda Pozza
Una produzione Compagnia Naturalis Labor
Con il sostegno di MiC / Regione Veneto / Comune di Vicenza / Arco Danza
Con la collaborazione di Festival Visioni di Danza 2025
Coproduzioni in via di definizione